Varietà estremamente rara di trojak di Toruń del 1763, con le iniziali S-B di Szymon Brückman - direttore della zecca di Toruń, poste ai lati dello stemma della città.
Si tratta dell'unica annata del trojak di Toruń di August III Sas, classificato nel catalogo Iger con il massimo grado di rarità R6, a conferma del suo carattere unico. Questa varietà è nota, tra l'altro, nelle collezioni del conte Hutten-Czapski (oggetto 2988) e di Jan Stupnicki; negli archivi d'asta è registrata solo due volte.
La moneta presentata si distingue inoltre per la sua eccellente provenienza - proviene dalla collezione della famiglia Potocki con un punzone di proprietà sul dritto, posto accanto al monogramma reale.
L'unicità della moneta è sottolineata dal suo eccellente stato di conservazione, confermato dal grado più alto e unico nel registro NGC.
I dettagli sono nitidi, il fondo con un'intensa lucentezza di zecca. Una moneta bellissima.
I Trojak Toruń del 1763 sono tra le rarità assolute della numismatica polacca e la variante con le iniziali S-B è considerata una delle varietà più ricercate.
Un oggetto di prima classe, indubbiamente unico nella sua natura.
Il 1763 fu un momento cruciale nella storia del Commonwealth polacco-lituano. La morte di Augusto III Sas, che regnava dal 1734, pose fine al più che trentennale regno della dinastia Wettin in Polonia. Il regno di Augusto III fu segnato dall'impotenza politica e dalla quasi completa paralisi del Sejm, che si ruppe ripetutamente a causa del veto liberum. Lo Stato polacco-lituano si trovava in quel periodo sotto la crescente influenza degli Stati vicini, soprattutto Russia e Prussia, che interferivano costantemente nei suoi affari interni.
Sebbene il Paese fosse immerso nella stagnazione politica, questo periodo portò una relativa stabilità economica e uno sviluppo culturale. L'influenza sassone era evidente nell'architettura, nella musica e nell'arte e la corte di Dresda si irradiava a Varsavia. Tuttavia, per gli strati più ampi della società, il regno di Augusto III fu associato principalmente all'inettitudine del governo e al dominio dei magnati, che assunsero il controllo effettivo dello Stato.
Dopo la morte del re, iniziò subito una rivalità per il trono polacco, nota come libera elezione del 1764. I principali contendenti erano il figlio del defunto, l'Elettore Federico Krystian, e i candidati sostenuti dalle potenze vicine. Di grande importanza fu l'intervento di Caterina II e della Russia che, sostenendo Stanisław August Poniatowski, si assicurò il dominio permanente sulla Repubblica.
A livello internazionale, il 1763 segnò anche la fine della Guerra dei Sette Anni, un conflitto globale che cambiò radicalmente l'equilibrio di potere in Europa e nel mondo coloniale. La Pace di Parigi rafforzò il potere della Gran Bretagna, indebolì la Francia e la Prussia di Federico II uscì dalla guerra come una delle maggiori potenze continentali. Per la Polonia ciò significò una maggiore pressione da parte dei suoi vicini e una dipendenza politica ancora maggiore.
Sullo sfondo di questi eventi, la Rzeczpospolita apparve come uno Stato debole, internamente paralizzato e vulnerabile alle interferenze straniere. Agli occhi dei suoi contemporanei, era un "colosso inerte", le cui élite non erano in grado di attuare riforme politiche o di difendere la sovranità. Il periodo successivo al 1763 preannunciò l'ulteriore indebolimento dello Stato, che portò alla sua divisione nel giro di pochi decenni.