Rarissima medaglia di Danzica del peso di due ducati d'oro, coniata in onore del ritorno dalla schiavitù a Danzica di Aegidius Strauch, importante teologo protestante.
Strauch era noto per la sua intransigenza nei confronti dei cattolici, che combatteva con tutte le sue forze, sia con le prediche che con la parola scritta, anche con la stampa dei "Giorni di Purim".
La medaglia in oro è finora nota sul mercato mondiale delle aste in due esemplari, e quello qui presentato è uno di questi.
L'unico pezzo con il grado più alto nel registro NGC.
Un pezzo numismatico insolito, molto raro, che sarà apprezzato dagli amanti dell'oro ben conservato.
Dritto: busto di Strauch in abiti ecclesiastici di confessione luterana, rivolto a destra, con in testa un berretto rotondo.
ÆGIDIUS STRAUCH S THE D (Idzi Strauch Santo Dottore in Teologia)
Rovescio: stemma, ai lati iscrizione NAT 1632 (Nato nel 1632), nel segmento iscrizione A 1675 D 30 SEPTEMB GEDANO PROFECT A 1678 M JULII REDIIT (Nell'anno 1675 il 30 settembre lasciò Danzica, nell'anno 1678 nel mese di luglio ritornò)
Oro, diametro 30 mm, peso 6,40 g
Idzi Strauch, ecclesiastico luterano, in memoria del quale sono state coniate queste medaglie, è una di quelle persone irrequiete la cui vita è un continuo susseguirsi di litigi e disaccordi. Dalla Sassonia, dove era nato, chiamato a Danzica come pastore e rettore della scuola, condusse una guerra feroce contro i cattolici di Danzica, contro i quali non solo predicò i sermoni più offensivi, ma li pubblicò addirittura a stampa con il titolo: Giorni di Purim.
Il Vescovo di Kujawy e il Sejmik prussiano si lamentarono con il Re di Polonia per quest'opera empia, come la chiamavano loro. Il presidente del Sejmik, tenendo in mano la lettera di Strauch, chiese in una riunione degli Stati che l'autore fosse punito con la morte, che la Xiążka fosse bruciata e che l'ufficio comunale di Danzica fosse rimproverato per averne permesso la stampa. I successivi Sejmiks prussiani reiterarono le loro lamentele contro Strauch e il Magistrato, cedendo alla volontà del Re e della Corona, dopo molte ammonizioni inefficaci, licenziò Strauch dal suo ufficio alla fine del 1673. Strauch aveva dietro di sé la gente comune, che costrinse violentemente le autorità municipali a restituirgli il suo posto. Non si fermò lì e, volendo vendicare l'affronto fatto a se stesso, come pensava, intendeva inasprire il potere del magistrato di Danzica a favore delle corporazioni, nelle quali contava molti sostenitori. Tuttavia, prima che questa intenzione si realizzasse, fu nominato professore presso le scuole di Greifswald, in Pomerania. Quando salpò per questa città, fu imprigionato a Kolobrzeg (Kolberg) per ordine dell'Elettore di Brandeburgo.
Dopo tre anni di prigionia, Strauch, riacquistata la libertà nel 1678, tornò a Danzica, e la gioia dei suoi sostenitori fu tale da fargli coniare diverse medaglie. Il soggiorno di Strauch a Danzica preannunciava nuovi disordini e violenze da parte della gente comune, ma la sua morte pose fine a questi disordini.
Dissensi e turbamenti d'animo, dice lo storico Lengnich, accompagnarono Strauch fino alla tomba; al suo funerale, infatti, si sollevò una grande agitazione tra il popolo, che fu a malapena sedata}.