Rara medaglia coniata in occasione della Pace di Oliva del 1660, da Jan Höhn il giovane, firmata sotto il busto.
Sulla ferita della medaglia è visibile una misteriosa punzonatura.
Patina scura. Dettagli corretti, frammenti di lustro sulle aree aperte del fondo.
Dritto: busto del re con corona di alloro a destra, sotto la firma h.IUN.
IOANNES CASIMIR9 D-G-POL-&SUEC-REX
Rovescio: veduta del monastero di Oliwa, in sezione ANNO MDCLX / III MAII
PAX CASIMIRIANA
Diametro 33 mm, peso 11,73 g

format_quoteLa guerra che gli svedesi scatenarono contro la Polonia per motivi banali nel 1655 ebbe inizialmente un grande successo per loro, ma continuò con così tanti incidenti sfortunati che il re Carl Gustav, che l'aveva iniziata sconsideratamente e frettolosamente per il dolore e l'ansia di un'età fiorente, si separò dal mondo il 20 febbraio 1660.Prima della sua morte, si tentò spesso di ristabilire la pace, ma una prima volta da parte di Carlo Gustavo, e una seconda volta da parte dei polacchi e dei brandeburghesi, la sorte volle che si impedisse la sua conclusione. Ma quando anche la Francia desiderava la pace nel nord e anche i polacchi erano stanchi dello sforzo bellico, che era aumentato enormemente, per chiarire le difficoltà più importanti, fu organizzata una riunione dei plenipotenziari di tutte le potenze coinvolte nella guerra presso il monastero di Oliwa, a un miglio da Gdañsk. Ma quando il luogo sembrò troppo piccolo per ospitare i deputati di così tante nazioni, si giunse a un accordo: il deputato francese che mediava la pace doveva stare a Oliwa. A loro volta, i deputati polacchi, insieme ai deputati di altre potenze amiche della Polonia, rimasero a Danzica; mentre gli svedesi furono sistemati nel villaggio di Zopot, che apparteneva al monastero di Oliwa. I deputati polacchi, svedesi e imperiali, il re danese e l'Elettore di Brandeburgo erano tutti riuniti lì, con il re francese come intermediario, mentre i deputati delle province unite, che volevano anch'essi fare da intermediari, non furono ricevuti e furono completamente allontanati.
Una descrizione di questi difficili e intricati negoziati si trova nell'opera di Jan Böhm, che li ha estratti e pubblicati dai più importanti archivi e manoscritti della biblioteca di Załuski; per i nostri scopi, basti dire che i negoziati iniziarono il 7 gennaio 1660. Poche settimane dopo morì il re di Svezia; la sua morte non solo non fermò queste attività, ma anzi accelerò la definizione dei termini, poiché Carlo XI, il successore del defunto re, non aveva raggiunto l'età per governare e gli svedesi non volevano vedere il loro Paese coinvolto in una guerra durante la giovinezza del re. I termini della pace firmati dai deputati il 3 maggio alle 11 di sera furono confermati dalla parte polacca solo l'8 agosto dello stesso anno a Danzica.
Il deputato francese e intermediario tra Polonia e Svezia era Antoni de Lumbres.
I commissari da parte polacca erano Jerzy Lubomirski, Gran Maresciallo della Corona, Jan Leszczyński, Generale di Wielkopolska, Mikołaj Prazmowski, Gran Cancelliere di Lituania, Jan Jendrzej Morsztyn, Referendarz Koronny, Władysław Rej, Tesoriere di Corte della Corona, e Jan Gniński, Ciambellano di Pomerania. I plenipotenziari svedesi erano Magnus Gabryel de la Gardie, Sottotesoriere, Benedykt Oxenstyerna Senatore e Jędrzej Guldenkau, Consigliere. Il trattato fu firmato a nome dell'Elettore di Brandeburgo da Jan Owerbeck, Lawrence Krysztof Somnitz e Adalbert Osten.
Il vice dell'Imperatore era František Karol Libštejnskýformat_quote