Rarissima prima annata della coniazione dei talleri dei Tre Fratelli a Brzeg, dopo l'apertura della zecca chiusa per la guerra.
Varietà con tre croci davanti alla rosetta che inizia la legenda del rovescio, ai lati dello scudo le iniziali V-T di un reparto sconosciuto della zecca di Brzeg.
Nel catalogo specializzato "Joint Minting of the Three Brothers 1651-1662", di Marcin Grandowski, una varietà con grado di rarità R7-, ovvero 9-10 pezzi noti all'autore.
Nel servizio Onebid solo due quotazioni per questa annata di talleri di Brest dei Tre Fratelli e, nella varietà presentata, solo una d'archivio del 1994.
Qualità di conio buona, scarsità minima, ma comunque decisamente superiore alla media.
Traccia del pendente.
Patina multistrato, naturalmente scura, che conferisce alla moneta una presenza insolita. Un'annata rara in una varietà molto rara, il cui stato di conservazione e soprattutto la presentazione saranno apprezzati dai collezionisti più esperti!
Dritto: tre mezze figure di principi in abiti ornamentali che si fronteggiano, sotto l'esergo un ornamento, una legenda periferica divisa dalla mela del regno.
D:G:GEORG:LVDOVIC:ET-CHRISTIAN:FRATRES-
Rovescio: scudo con stemma del tipo torneo, aquila quadrata e aquila a scacchi, ornato da tre elmi a sbarra con gioielli e labri, ai lati iniziali VT del guardiano Valentin Tencer, nel bordo una legenda divisa dall'alto da una rosetta e il marchio del coniatore Christian Pfahler
DUCES-SILESIÆ-LIGN-ET-BREGENES-1651
Diametro 44 mm, peso 28,60 g
Martin Grandowskim, nel suo catalogo "Joint Minting of the Three Brothers 1651-1662", scrive della coniazione dei "tre fratelli" come segue: "...Avendo assunto il governo congiunto del ducato di Brzeg e poi di Legnica, i tre fratelli non avevano il diritto di coniare la propria moneta. Persero questi diritti durante i regni di Giovanni Cristiano e di suo fratello Giorgio Rodolfo. Il 26 giugno 1623, l'imperatore Ferdinando II emanò un decreto secondo il quale l'unica officina di coniazione attiva in Slesia, che riforniva la Bassa e l'Alta Slesia, doveva essere la zecca imperiale di Breslavia. Allo stesso tempo, le altre zecche comunali e ducali della Slesia dovevano cessare la loro attività. Questa ordinanza doveva porre fine al caos monetario creato dalla coniazione di monete incomplete. Tuttavia, gli ingenti costi di guerra portarono all'apertura, nel corso dello stesso anno, di cinque zecche slesiane a Glogow, Zagan, Nysa, Opole e Raciborz, che iniziarono a inondare il mercato di monete da 24 carati.
I tre fratelli, ancora senza il permesso dell'imperatore, che ottennero presto, avviarono una zecca a Brzeg nel 1651, trasferendovi le zecche di Oława fondate dal padre nel 1621. La sede della zecca di Brzeg, la cui attività fu ripresa dai principi, era situata nelle immediate vicinanze del fiume Oder, nel complesso di edifici dell'ex monastero di Sant'Antonio in via Garbarska. In questa sede rimase fino al 1714, diventando così la zecca di Piast più longeva della Slesia".