Varietà più rara dell'incisore Petras Platina, con la coda del cavallo fortemente piegata verso il basso.
Ultima annata dei due denari, coniati dopo l'Unione di Lublino (1569), in cui fu promossa la coniazione di una moneta comune per la Corona e la Lituania.
Condizioni di zecca, confermate da un'eccellente nota di NGC MS61.
Oltre a denari, scellini, mezzi penny, penny, troyak, sei pence e ducati, ai tempi di Sigismondo Augusto apparvero nuovi tipi di moneta: oboli, due denari, due grossi, quattro penny (4 grossi), mezzi penny (30 grossi). La divisione tra la Corona e il conio lituano era ancora in vigore: 4 penny lituani equivalevano a 5 penny polacchi. Inoltre, nella circolazione monetaria comparvero ducati d'argento e mezzi ducati spagnoli controfirmati, legati al rimborso di un debito del sovrano spagnolo Filippo II - le cosiddette "somme napoletane". Durante il regno di Sigismondo Augusto erano in funzione solo le zecche di Vilnius - dove venivano coniate le monete per i piedi lituani e polacchi - e di Danzica. La coniazione di Sigismondo Augusto comprendeva anche le emissioni di una zecca provvisoria avviata nell'agosto 1572 presso il castello di Dalholm, che coniava monete incomplete appartenenti al sistema monetario livoniano. Si trattava di un'azione una tantum per pagare i soldati di stanza a Parnava. A rigore, queste emissioni dovrebbero essere considerate come parte del periodo di interregno (Sigismondo Augusto morì il 7 luglio).
I due dollari lituani di Sigismondo Augusto furono emessi dalla zecca di Vilnius tra il 1566 e il 1570. Si trattava di monete coniate in grandi quantità da 3 once e mezzo d'argento. Pesava in media 0,647 e conteneva 0,141 g di puro metallo. Sul dritto delle monete lituane da due dollari, il monogramma reale "SA" era posto sotto la corona, mentre la data era posta ai suoi lati. Il rovescio recava lo stemma della Lituania - la Pahonia - e sotto di esso il numero "II" - la designazione della denominazione.