Denario piuttosto raro coniato a Roma nel 105 a.C. da uno dei triumviri monetari di quell'anno (latino: tres viri monetales), Lucius Thorius Balbus.
Repubblica romana
L. Thorius Balbus, denario 105 a.C., zecca di Roma
Dritto: testa di Giunone Sospita coperta di pelle di capra a destra, a sinistra I S M R
Rovescio: toro che salta a destra, segno di controllo in alto
L THORIVS BALBVS
Diametro 20 mm, peso 3,89 g
Questo denario fu coniato nel 105 a.C., quando Roma subì una sconfitta nello scontro con i Cimbri ad Arausio (oggi Orange), sul Rodano, e allo stesso tempo ottenne un successo in Africa, dove il re Bokchus consegnò a Giugurta Silla, che da diversi anni combatteva contro l'impero. Il funzionario monetario, tuttavia, preferì riferirsi da un lato al suo nome di famiglia (gentilicium) - "thor" in greco significa toro - e dall'altro al culto locale di Giunone - Iuno Sospita Magna Regina (Giunone la liberatrice, la Grande Regina). Giunone aveva il suo famoso tempio con una statua non meno famosa nel Lazio, a Lanuvium, città a cui era legata anche la famiglia dell'emittente.
Il marchio di zecca "X", raro per questo tipo, non ha più la natura di un marchio di denominazione, ma è il marchio di un denario piuttosto raro emesso da Thorius Balbus.