Denario coniato da uno dei triumviri monetari dell'85 a.C., Lucio Giulio Bursio.
Repubblica romana
L. Iulius Bursio (85 a.C.), Denario 85 a.C., zecca di Roma
Dritto: Testa di Apollo Veiovis a destra, dietro la testa un tridente e la testa di un toro.
Rovescio: Vittoria in quadriga a destra, sotto il cavallo DV, in sezione L-IVLI-BVRSIO
Diametro 19 mm, peso 3,96 g
Il denario presentato fu coniato in un periodo in cui Roma stava concludendo la prima guerra con Mitridate VI e i consoli popolari della città stessa: Lucio Cornelio Cynna e Gneo Papirio Carbo si preparavano a scontrarsi con Silla, di ritorno dall'Oriente. I funzionari monetari (in latino: tresviri monetales) dell'epoca erano Mn. Fonteius e L. Iulius Bursio - quest'ultimo della famiglia Giulio, che aveva un culto speciale per la divinità italica Veiovis, ormai comunemente identificata con Apollo. Da un altro ramo di questa famiglia nacque Gaio Giulio Cesare, rimasto orfano di padre nell'85 a.C. e salito a capo della famiglia appena quindicenne.