Denario coniato da uno dei triumviri monetari dell'85 a.C., Lucio Giulio Bursio.
Moneta in lastra GCN con nota AU50.
Repubblica Romana
L. Iulius Bursio (85 a.C.), Denario 85 a.C., zecca di Roma
Dritto: Testa di Apollo Veiovis a destra, dietro la testa un tridente e la testa di un toro.
Rovescio: Vittoria in quadriga a destra, sotto il cavallo DV, in sezione L-IVLI-BVRSIO
Diametro 20 mm
Il denario in mostra fu coniato in un periodo in cui Roma stava concludendo la sua prima guerra con Mitridate VI e i consoli popolari della città stessa: Lucio Cornelio Cynna e Gneo Papirio Carbo si preparavano a scontrarsi con Silla, di ritorno dall'Oriente. I funzionari monetari (in latino: tresviri monetales) dell'epoca erano Mn. Fonteius e L. Iulius Bursio - quest'ultimo della famiglia dei Giulio, che aveva un culto speciale per la divinità italica Veiovis, ormai comunemente identificata con Apollo. Da un altro ramo di questa famiglia nacque Gaio Giulio Cesare, rimasto orfano di padre nell'85 a.C. e salito a capo della famiglia appena quindicenne.