Un denario di Ladislao II l'Esule con le raffigurazioni di un principe e di un vescovo.
Una varietà con una lettera E reclinata sotto una stella e uno scudo con un umbone circondato da un ovale di punte.
La figura del vescovo ha un busto stretto.
Ben colpita con rilievi ben conservati. Fondo con lustro di zecca.
Dritto: principe con spada, accanto alla quale si trova la lettera E, sopra la quale una stella.
Rovescio: vescovo con pastorale nella mano destra e Bibbia nella sinistra.
Diametro 14 mm, peso 0,54 g
L'inizio del regno di Ladislao l'Esule è legato all'emissione di un brakteato che presenta il sovrano su una maestà. Solo un esemplare della moneta si è conservato fino ad oggi. Inoltre, nel periodo in questione furono coniati tre tipi di denari bilaterali e un ibrido. Queste monete sono caratterizzate da un ricco programma iconografico basato sulla coniazione boema, con un'ampia simbologia religiosa e politica (simboli del potere principesco). I quattro tipi di denari introdotti in circolazione durante gli otto anni di regno di Ladislao l'Esiliato (in qualità di principe supremo) testimoniano un rinnovamento della moneta (renovatio monetae) molto più frequente rispetto all'epoca di Boleslao il Boemo - lo scambio di moneta migliore con moneta peggiore, da cui, ovviamente, il principe traeva vantaggio.