Aureo dell'imperatore Adriano con immagine della Liberalitas sul rovescio.
Impero romano
Adriano (117-138), Aureo 136, zecca di Roma
Dritto: testa con corona d'alloro a destra
HADRIANVS AVG COS III P P
Rovescio: Liberalitas stante a sinistra, con in mano abaco e corno dell'abbondanza
LIBERALITAS AVG VII
Oro, diametro 20 mm, peso 7,32 g
Adriano era cugino di Traiano, con il quale ebbe un rapporto difficile basato su amore e odio, un rapporto che si rivelò meno significativo per la sua stessa ascesa a imperatore. È opinione diffusa che Traiano stesso non abbia mai scelto Adriano come suo successore e che sia stato ingannato dalla potente zia, che gli era molto affezionata e che assunse il ruolo di madre surrogata, falsificando documenti che dimostravano che Traiano era in punto di morte. Adriano è ricordato soprattutto per il suo ruolo attivo nell'esercito, per la prolifica costruzione di tutti i tipi di miglioramenti urbani e militari, per essere un abile stratega economico e per la sua famigerata relazione omosessuale con un ragazzo di nome Antinoo.
Adriano regnò al culmine dell'età dell'oro di Roma. L'immensa ricchezza che affluiva a Roma da ogni angolo del mondo allora conosciuto si traduceva, tra l'altro, in una zelante ricerca delle arti.
Nel corso degli anni, Adriano invecchiò con grazia sulle monete in cui è raffigurato, passando dalla giovinezza alla piena maturità. Sembra che ad ogni moneta prodotta sia stata dedicata un'attenzione particolare per trasmettere un senso di realismo e di gloria.