Rarissimo falso di un FAJN, estremamente simile all'originale del tallero di Vilnius di Stefan Batory del 1585, battuto in argento. La moneta fu realizzata da un noto e allo stesso tempo rispettato falsario di monete polacche che, come scrive Mankowski, superò con la sua bottega il famoso MAJNERT. I francobolli furono realizzati a mano dall'incisore e orafo FAJN (FEIN), su commissione dell'avvocato Hausmann, che fu l'iniziatore dell'intera attività di falsificazione delle monete. Queste monete furono fatte circolare dal terzo signore, Zelman Igel, che ne fece circolare così tante che mentre in Polonia i talleri contraffatti erano chiamati Majnert, in Germania i ducati contraffatti erano chiamati Igel. I falsi di Igel entrarono a far parte delle più raffinate collezioni del XIX secolo, come l'Ossolineum, la collezione della famiglia Potocki e della contessa Izabella Staczyńska.
Copia lucida. Un graffio sul dritto.
Un oggetto raro sul mercato delle aste. Un'eccellente aggiunta a qualsiasi collezione di monete reali polacche. Una moneta unica che farà una grande aggiunta a qualsiasi collezione. Mai vista prima!
Dritto: mezza figura coronata del sovrano, lunga e stretta, mano sinistra appoggiata sull'elsa di una spada, nella mano destra uno scettro.
STEPHANVS D G REX POLO M D LIT
Rovescio: scudo coronato della Repubblica di Polonia, sul petto uno scudo con lo stemma di Wilcze Zęby, sotto di esso lo stemma di Wieniawa in uno scudo
MONETA NOVA RE GNI POLONIE XXXV
Diametro 41 mm, peso 27,24 g
Henryk Mankowski, nel suo libro "Monete polacche false", scrive quanto segue sul tallero presentato: "Tallero lituano 1585; Czapski (n. 7233) lo dà come probabile produttore Fajna; Kostrzębski afferma fermamente lo stesso. Si tratta di una copia fedele di un disegno non del tutto accurato di Zagórski timbrato con un timbro molto accurato e fatto a mano. Non concorda con l'originale a noi noto in quattro collezioni in vari dettagli minori. Nella pagina principale lo scettro nell'originale è finalmente storto, nel falso è dritto. Al rovescio, nell'originale, nelle parole VOL e LIVO la lettera L ha la parte inferiore molto corta, tanto da sembrare quasi una I, nel falso la L è normale; la corona sopra gli stemmi ha la parte inferiore sfumata anziché, come nell'originale, vuota. Tenendo conto che l'arte è battuta con un timbro tagliato a mano, dobbiamo ammettere che Fajn ha superato Majnert nell'arte della medaglistica e nella diligenza".