Un'icona del conio medievale polacco, la più popolare moneta medievale polacca, raffigurata sul rovescio della banconota di circolazione da 20 zloty.
È una delle più antiche monete polacche, risalente agli inizi dell'XI secolo.
Vale la pena notare che il nome del nostro Paese è scritto per la prima volta su questa moneta, come POLONIE. Si tratta della più antica registrazione del nome del nostro Paese, non solo su una fonte numismatica, ma su una fonte archeologica scritta in generale.
Un esemplare con una crepa interna del disco dovuta alla tecnica di battitura, leggermente piegato.
Per molti, un simbolo della zecca polacca, la cui rappresentazione è stata utilizzata nel disegno della banconota da 20 zloty con Bolesław Chrobry oggi in circolazione.
Bolesław Chrobry (992-1025), un denario del tipo Princes Polonie (la varietà barrata), senza data, emesso ca. 1000-1005
Dritto: uccello a tre zampe, con la coda tesa, rivolto verso destra
iscrizione spinata PRINCES POLONIE
Rovescio: croce greca, con una palla con un anello ad ogni angolo
Diametro 21 mm, peso 1,61 g
Il denario di Bolesław Chrobry con l'iscrizione PRINCES POLONIE è diventato un'icona della monetazione polacca medievale e una delle monete polacche più riconoscibili, grazie alla sua inclusione nella banconota da 20 zloty. Tuttavia, la decifrazione del contenuto di questa moneta causa ancora oggi molte difficoltà ai numismatici. L'uccello che occupa il campo del dritto è stato identificato come un'aquila, un pavone, un gallo o addirittura una colomba che simboleggia la Santissima Trinità. L'analisi dell'iconografia altomedievale ha permesso al Prof. Stanisław Suchodolski di identificare con relativa chiarezza l'uccello raffigurato con un pavone. La presenza di questo simbolo sul denario di Piast potrebbe derivare dalla coniazione degli Slavi, dove uccelli simili erano posti sulle monete.
Altrettanto interessante è la leggenda presente nel bordo del dritto e del rovescio - PRINCES POLONIE. La semplice ripetizione della legenda su entrambi i lati della moneta è rara nell'Alto Medioevo, e inoltre vale la pena notare che a causa di questa procedura il nome del sovrano, Bolesław, non compare sul numismatico. Ryszard Kiersnowski ha proposto che questa iscrizione sia stata presa dalle monete del Principato di Benewent, dove era presente la legenda PRINCES BENEBENTI. L'uso del titolo princeps (principi) alludeva alla situazione giuridica di Bolesław Chrobry dopo il Congresso di Gniezno, quando il titolo dux non era più sufficiente, mentre era ancora troppo presto per il titolo reale rex. La croce presente sull'altro lato della moneta ha evidenti sfumature sacre e molto probabilmente è stata presa da monete anglosassoni.
Le argomentazioni presentate in letteratura indicano che uno dei responsabili della preparazione dei francobolli per i denari di Bolesław Chrobry del tipo PRINCES POLONIE potrebbe essere stato Sant'Adalberto, l'arcivescovo Radzim Gaudenty, l'arcivescovo Bruno di Kwerfurt o l'abate Tuni. L'emissione di denari di questo tipo, tra le altre ragioni dovute alla datazione dei tesori in cui compaiono queste monete, è stata fissata per gli anni 1005-1010 circa.